Non è certo un segreto che i cyberattacchi siano divenuti per le aziende la più grande fonte di preoccupazione. Nel 2023 si è registrato un ulteriore inasprimento delle cifre, con phishing, spear- phishing, malware criptato ma soprattutto ransomware a farla da padrone. Secondo Sonic Wall, che compie annualmente un’indagine di settore, il vero timore di tutte le aziende sono proprio i crimini informatici, anche a causa della rapidità con la quale cambiano le tecniche di attacco.
Nonostante le contromisure siano oramai note, in molti non le adottano in tempo. Basti pensare che il 78% delle aziende non applica le patch di vulnerabilità entro le prime 24 ore dalla loro pubblicazione e un 13% lo fa solo quando ha tempo, sottostimando quindi pericolosamente il rischio al quale espongono la realtà nella quale lavorano.
Questa è una responsabilità del comparto IT ma anche i dipendenti, a qualsiasi livello, sono oramai divenuti una preoccupante fonte di minaccia, visto che l’insider-threat è in continuo aumento ed è citato dal 49% dei professionisti IT come un timore crescente. Servono poi professionisti della cybersecurity, il 41% degli intervistati definisce inadeguato il personale IT tenendo anche conto del fatto che il panorama degli attacchi sta diventando sempre più sofisticato e a loro giudizio le organizzazioni dovrebbero dare priorità assoluta all’assunzione di personale specializzato, formato e soprattutto continuamente aggiornato sulle ultime minacce.