Gli esperti ne sono convinti e la cronaca lo dimostra: l’adozione di strumenti per videoconferenze e collaborazione a distanza non sono un “incidente di percorso” legato alla pandemia da Covid-19 e al boom del lavoro in remoto. L’uso delle nuove tecnologie per comunicare in maniera “flessibile” hanno incassato l’apprezzamento di molti professionisti e nel prossimo futuro si aprirà una nuova stagione in cui le aziende punteranno a dotarsi di strumenti che permettano di utilizzare con la massima efficacia quello che, negli scorsi mesi, è stata una scelta “forzata”. Certo, con qualche cambiamento. A partire, per esempio, dalla necessità di prevedere conferenze di gruppo tra le diverse sedi.
L’evoluzione più importante, però, riguarda la creazione di quella “cultura della comunicazione e collaborazione” che consentirà di sfruttare al massimo le tecnologie disponibili. In altre parole: se in questo periodo di emergenza le aziende e i lavoratori si sono dovuti arrangiare in qualche modo e contemporaneamente hanno scoperto la comodità dei sistemi UCC (Unified Communication and Collaboration) provandola sulla loro pelle, il prossimo passaggio consentirà loro di utilizzare strumenti molto più evoluti ed espandere, contemporaneamente, le loro capacità nello sfruttarne a pieno le potenzialità.
Una prospettiva che, dalle parti di Yealink, prendono molto sul serio e che ha ispirato la realizzazione dei nuovi sistemi MeetingEye dedicati all’implementazione di strumenti UCC per sale di meeting, che utilizzano intelligenza artificiale e dispositivi di ultima generazione per offrire una esperienza di comunicazione naturale e ancora più efficace. Insomma: il mondo della comunicazione digitale si è ritagliato uno spazio importante nel mondo delle imprese, ma la vera crescita deve ancora arrivare.