Tutti speriamo che il periodo di “distanziamento sociale” possa diventare presto un ricordo. Questo strano periodo di emergenza, però, non passerà senza lasciare delle conseguenze. Una di queste è il fatto che milioni di persone in tutto il mondo si sono trovate a sperimentare modelli di gestione dei loro rapporti commerciali utilizzando esclusivamente strumenti digitali.
Per chi opera nel settore, questo rappresenta un passaggio fondamentale: è difficile che una volta sperimentata l’immediatezza e la praticità di queste procedure si possa essere disposti a tornare indietro.
Per le aziende, quello davanti a cui ci si trova è un passaggio epocale, che ha impresso una forte accelerazione a un fenomeno che fino a ieri si trovava in una sorta di impasse: i processi d'implementazione di sistemi orientati prevalentemente (se non esclusivamente) all’approccio digitale erano infatti frenati dal dubbio che non ci fosse una sufficiente domanda nel mondo reale.
Ora questo dubbio è destinato a evaporare nel giro di qualche mese e il tema cambia completamente: quanto siamo pronti a fornire gli strumenti e le funzionalità in grado di soddisfare una richiesta emergente di servizi su piattaforma digitale?
Uno dei fattori che vengono coinvolti in questa sfida è la scalabilità, ma non è l’unico. Un approccio adeguato richiede infatti di migrare (rapidamente) su servizi che offrano la necessaria flessibilità e adattare le infrastrutture IT dell’impresa per consentire di gestire tutto questo senza troppi patemi.
Insomma: la trasformazione del rapporto tra aziende e consumatori impone di mettere in agenda una pianificazione attenta per adeguare i sistemi aziendali al nuovo paradigma del “digital first”, in cui ci troveremo immersi a brevissimo. Ora non rimane che mettersi al lavoro…